E’ ben noto a tutti che l’apprendimento della chitarra, soprattutto nelle sue fasi preliminari, si realizza attraverso lo studio degli accordi. Imparammo, quando eravamo appena ragazzi, che gli accordi per chitarra (perlomeno per quanto riguarda tutte le posizioni riconosciute e codificate) sono circa 6800, almeno stando a quanto riportato su un ben noto prontuario che si è aggiornato in maniera ultima negli anni ’90.
Cosa significa ‘accordi in clean’?
Una grande distinzione, dunque, di cui il chitarrista alle prime armi non ha contezza è la differenza che c’è tra il suonare accordi in clean, cioè con la chitarra pulita (che sia essa elettrica o non elettrica) e suonare accordi con la distorsione (crunch armonico). Abbiamo già affrontato il tema della chitarra ritmica Hard Rock ed Heavy Metal utilizzando il crunch armonico, cioè il suono distorto che inevitabilmente comporta una rivisitazione di tutte le diteggiature degli accordi. Parlando invece di accordi in clean è molto utile dare degli esempi per lo studio a chi sta affrontando un corso di chitarra.
Accordi semplici e accordi complessi
Intanto possiamo cominciare con il suddividere gli accordi in clean in accordi semplici e accordi complessi. Tanto per intenderci un accordo semplice è una semplice triade maggiore o minore e non contiene particolari colori, ma man mano che si va avanti nel costruire accordi di complessità via via crescente vengono aggiunte delle note che danno un particolare voicing all’accordo, cioè una particolare sonorità o colore. Gli accordi in clean possono essere suonati in strumming, cioè pizzicando tutte le corde contemporaneamente ad impatto ed eseguendo un ritmo secondo una cellula, cioè uno stile musicale ben preciso. Oppure possono essere arpeggiati, sempre con fine di accompagnamento. Un bravo chitarrista arpeggiatore fa la differenza all’interno di una band poiché questa sua caratteristica certamente lo pone come un musicista d’una certa bravura ed impatto. Perciò è un aspetto che dovremo curare: non potremo permetterci di eseguire una “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin se non saremo prima diventati dei bravi arpeggiatori.
Nomi speciali sul capitolo degli ‘special chords’ in clean
Alcuni chitarristi o alcuni autori, soprattutto di musica italiana, rappresentano degli importanti capisaldi ed esempi da seguire per lo studio e l’apprendimento degli accordi. Non possiamo non ricordare lo straordinario lavoro svolto, ad esempio, da Maurizio Solieri (ed il suo grande alter-ego negli arpeggi in clean anni ’80, Dodi Battaglia dei Pooh) nell’ambito delle composizioni di Vasco Rossi. Ma è importantissimo, in questa sezione, illustrare il fondamentale supporto di alcuni compositori, sempre nell’ambito della musica leggera e pop italiana, allo studio di cosiddetti accordi complessi o di colore. Generalmente, e soprattutto nel rispetto del programma didattico della nostra scuola, risulta molto utile far studiare, a chi si cimenta nella chitarra ritmica con gli accordi in clean, l’operato di alcuni compositori davvero pregevoli dal punto di vista degli accordi. Vale la pena ricordare qui che il migliore contributo proviene da coloro i quali compongono con l’ausilio di una tastiera o di un pianoforte, poiché il semplice fatto di riportare accordi tastieristi o pianistici sullo strumento chitarra comporta un dispendio di energie davvero grande, ma soprattutto un grande apprendimento da parte del chitarrista, riguardo quelli che possiamo definire gli accordi speciali. Contributo sostanziale viene da Claudio Baglioni, Michele Zarrillo, Marco Masini, Ron. Mentre è ugualmente di straordinario effetto lo studio di numerosi brani di Renato Zero, di Mia Martini, di Mango ed innumerevoli altri autori le cui composizioni campeggiano tra le più belle per gli accordi. Tra gli autori stranieri la cui abitudine era quella di comporre al pianoforte non possiamo non menzionare Freddie Mercury dei Queen, il cui studio dà anch’esso grande impulso a comprensione ed apprendimento degli special chords.
Didatticamente vostro,
Marco “Mark Joyce” Di Matteo
