Parliamo dei Queen e certamente non ci stancheremo mai di farlo. Come potete immaginare sono molto attento, in quanto didatta della musica, ad un aspetto davvero imprescindibile che è quello dell’ascolto musicale. E’ fondamentale ascoltare la musica giusta se si vuole diventare dei bravi musicisti. Esattamente come è importante ascoltare il suono di una lingua quando la si vuole imparare.
Imparare la musica è come imparare una lingua
Quindi, se vogliamo imparare l’inglese è ovvio che dovremo cimentarci con la pronuncia, tramite l’ascoltare chi parla l’inglese, molto meglio se una persona di lingua madre, perché altrimenti sarà difficile che noi stessi riusciamo a parlare correttamente con la giusta pronuncia. Lo stesso accade con la musica: l’aspirante pianista passerà lungo tempo a deliziarsi il cervello con l’ascolto di Beethoven, il novello hard-rocker scoprirà con l’ascolto il linguaggio imprescindibile di Eddie Van Halen e Randy Rhoads, il jazzista in erba godrà abbondantemente del chitarrismo di Wes Montgomery e del suo stile comunicativo elegante. Ecco, i Queen sono un’ispirazione senza tempo per ogni musicista perché sono più di una rock band, essi rappresentano un vero fenomeno culturale, un enorme caleidoscopio sonoro e di comunicazione.
I Queen: un caleidoscopio di sensazioni in musica
La scatola magica dei Queen contiene tanti di quegli elementi sonori ed espressivi che essi sono vero nutrimento per la mente del futuro musicista, il futuro chitarrista, nella fattispecie. Dalla potenza dell’Hard Rock, alla maestosità delle ballads che i Queen erano in grado di scrivere, finanche alla sperimentazione più ardita, scopriamo un mare di elementi, tutti inclusi nel loro stile e tutti musicalmente formativi.
Gli accordi celestiali di Freddie Mercury e la chitarra iconica di Brian May
La straordinarietà dei Queen si fonda primariamente sulla figura di Freddie Mercury che non solo è un istrionico frontman, capace di una vocalità unica e caratterizzante, ma ciò che più deve colpire del leader della band è la sua incredibile gestione degli accordi a fini compositivi, aspetto che sarebbe un delitto sottovalutare. Naturalmente un ruolo di assoluta preminenza spetta alla chitarra di Brian May, capace di generare assoli melodicamente davvero ispirati ed un fiume di accordi educativamente sapienti. Brian è sempre stato autore eccelso di riff semplici, ma anche di assoli virtuosistici e mozzafiato, non lesinando persino episodi di tecnicismo spinto.
Per quali motivi è saggio ascoltare i Queen?
Perciò mi sento di consigliare l’ascolto formativo dei Queen e di Brian May per i seguenti semplici motivi. Innanzitutto perché amplieranno gli orizzonti sonori dell’ascoltatore, potenziale neo-musicista. Poi perché rappresentano uno spunto per migliorare la nostra tecnica chitarristica ed anche perché aumentano l’ispirazione di chi vuol comporre. Ci permettono, tra l’altro, di comprendere meglio anche alcuni fondamentali passaggi dell’evoluzione nella storia del rock. Anche se i Queen della prima parte di carriera sono decisamente seminali e prolifici, la loro produzione dal 1980 in poi è costellata di autentici capolavori, ben contestualizzati nella modernità dei nuovi suoni e dei nuovi tempi, senza mai un calo di tono nella composizione, fino all’episodio ultimo della loro esistenza, pur nello strazio della malattia di Freddie. Buon ascolto e buona crescita, kidz!
Bohemianamente Vostro,
Marco “Mark Joyce” Di Matteo