Riportiamo alla nostra memoria il magico personaggio di Jimi Hendrix con una sua frase iconica e che faccia molto riflettere: “Quando sarò morto ricordatevi di suonare la mia musica”. Ogni 18 settembre (1970) ricorre l’anniversario della sua scomparsa. Quindi un bel po’ di anni fa. Un chitarrista veramente iconico, il più iconico tra gli iconici, colui che rappresenta emblematicamente la chitarra in tutte le sue forme, in tutte le sue accezioni. Ma soprattutto lo troviamo sulla copertina dei libri di chitarra moderna, di cui Hendrix è il rappresentante, il numero uno dei rappresentanti. Molte volte ci si chiede perché della sua importanza, soprattutto perché sia così importante un artista che fondamentalmente non conosceva la musica e che quindi suonava praticamente tutto per istinto, per ispirazione immediata, per getto creativo. La sua importanza risiede principalmente nel fatto di aver creato un vero e proprio linguaggio. Un linguaggio che è senza tempo perché è immortale, proteso con efficacia in tutte le epoche. Probabilmente ,immagino, anche fra cento anni si ascolterà ancora Hendrix e si riconoscerà la sua grandezza, un linguaggio fatto di accordi liquidi, di accordi particolari. Hendrix è affascinante da suonare, oltre che ascoltare. Il suo codice artistico è fatto di frasi melodiche particolarissime che nascono, ribadisco, dal suo impeto creativo e non dalla conoscenza tout court, perché stiamo parlando di un artista che aveva scarse o nulle conoscenze musicali. Un linguaggio, dunque, che diviene sempiterno, cha accompagna cioè l’uomo dall’immediato post-Hendrix fino all’eternità. Hendrix non può passare di moda, non è mai fuori tempo massimo. Suonare come lui è sempre al passo con i trend del momento, anche a cinquant’anni di distanza dai suoi albori. Vi consiglio, per cominciare e se non l’avete mai approcciato, un brano tra i suoi più noti: ‘Fire’. Anche qui Jimi è accompagnato dal suo celebre trio. Anche questo brano, come tutta la sua produzione artistica, è un vero e proprio contenitore di fantastiche idee che nascono esattamente dalla più profonda intimità dell’animo dell’artista. Per questo, tradurre sulle dita tutto ciò è assolutamente un’idea eccellente per qualunque chitarrista, novizio o esperto che sia.
‘Psichedelicamente’ Vostro,
Marco “Mark Joyce” Di Matteo
IL GENIO DI RANDY RHOADS AL SERVIZIO DEL ‘MADMAN’, MR. OZZY OSBOURNE
Abbiamo parlato un sacco di volte dell’importanza di Randy Rhoads, un chitarrista che ha