Non tutti gli studenti di Chitarra Moderna conoscono quest’argomento. Anche perché la premura che dovrebbe essere degli insegnanti, nel trasmettere questi concetti, è fin troppo latitante/assente. Ma, in realtà, questo capitolo è di importanza capitale. Eh già perché, al di là del fatto che si imparino gli accordi per apprendere il semplice accompagnamento di qualche brano, ad ogni chitarrista moderno capita, prima o poi, di accendere un distorsore (!). Ed è lì che i dubbi e le perplessità più atroci assalgono il novello axeman.
La distorsione e l’uso improprio degli accordi
Quando accendiamo un distorsore, perché ci hanno suggerito che dobbiamo farlo assolutamente per accompagnare nella nostra band Hard’n’Heavy, ci accorgiamo che il nostro suono è cambiato radicalmente non solo nel timbro, ma anche nel carico di armoniche e nell’enorme quantità di rumore. Ciò che assolutamente non si può fare (nonostante non ce l’abbia mai detto nessuno, neppure il nostro insegnante di chitarra) è continuare a suonare gli accordi nelle solite posizioni (quelle che avevamo imparato in precedenza). Ciò produrrebbe un effetto caos senza precedenti. Bisognerà re-imparare nuove posizioni degli accordi, apposite per il suono distorto, come certi corsi specializzati insegnano. Si chiamano power chords. Ne avevamo sentito parlare, ma non abbiamo mai capito di cosa si trattasse in verità.
Il capitolo dei power chords: guai a trascurarlo
Ho visto troppe volte, in corsi di chitarra e programmi didattici vari (o sedicenti tali) mancare completamente questa parte dedicata ai power chords. E’ esattamente per questo motivo che ho deciso di scrivere una mia monografia che trattasse, il più estesamente possibile, l’argomento. Era necessario farlo perché nella mia esperienza di chitarrista ho approfondito più e più volte il concetto che non conoscere i power chords (o bicordi o diadi) preclude un’infinità di possibilità al chitarrista che si sta formando o che già affronta i palchi e le sessions live. Per questo mi sono ‘corciato’ le maniche ed ho cominciato a scrivere, esattamente come ho fatto altre volte per altrettanti argomenti che andavano approfonditi. Ne è nato un corso monografico, presente nel programma didattico Modern Guitar, dal titolo “La chitarra ritmica nell’Hard Rock e nell’Heavy Metal”. La degna copertina di un tale lavoro didattico non poteva non essere la foto di uno dei gruppi più rappresentativi in tal senso: i Megadeth del frontman Dave Mustaine, quello che io considero uno degli ultimi e più prolifici geni della composizione musicale, oltre che della chitarra ritmica difficoltosa ad oltranza (!). Perciò, ragazzi….oltre a studiare questo fondamentale capitolo della Chitarra Moderna, non dimenticate di ascoltare i pezzi migliori dei Megadeth. Se non li avevate mai ascoltati prima, subito si accenderà una domanda nella vostra testa: “Ma davvero con le chitarre si possono fare queste cose?”. Provate, non ve ne pentirete!
Didatticamente vostro,
Marco “Mark Joyce” Di Matteo
