LA TRISTE STORIA DELLA FUGA DAL…PICKING

E’ una vecchia storia, sì. Eppure non si può dire che sia un concetto radicato in chi suona la chitarra. Per questo provare a rinfrescare la memoria non è mai fuori luogo. Chi si appresta a divenire chitarrista scopre che le tecniche in uso nella disciplina chitarristica moderna sono numerose (Alternate Picking, Tremolo Picking, Legato, Tapping, Two Hands Tapping, String Skipping, Sweep Picking, Hybrid Techniques, etc.). Però, il più delle volte, il chitarrista in erba non impara (perché non gli viene detto!) che l’ALTERNATE PICKING può essere correttamente considerato il primissimo e fondamentale rudimento tecnico a doversi studiare sullo strumento chitarra (a meno che non si voglia suonare sempre e soltanto con le mani e cavalcare, cioè, l’onda del Fingerstyle Picking a tutto tondo!). In altre parole, tale tecnica (cioè l’Alternate) è lo step primario dell’apprendimento da cui, solo successivamente, si dovrebbe procedere allo studio delle tecniche successive. Un esempio su tutti: chiunque tenti l’approccio allo Sweep (sistema esecutivo la cui paternità è attribuita a Frank Gambale e su cui ci soffermeremo maggiormente a seguire) dovrebbe preliminarmente saper plettrare poichè, in ogni caso, lo sweep è un tipo di plettrata e non si può pensare di tentarlo senza aver mai tenuto in mano un plettro. Anche se affrontassimo tecniche apparentemente aliene al plettro (Legato/Tapping), esso va padroneggiato poichè, comunque, qualche nota del nostro lick potrebbe essere plettrata…come accade nella maggior parte dei casi. Or dunque: ricordate che un buon metodo per lo studio della chitarra non dovrebbe mai prescindere da un corretto inquadramento tecnico iniziale e, nella fattispecie, da uno studio esaustivo e propedeutico dell’Alternate Picking. Vediamo adesso qual è l’errore più grossolano in cui cade una percentuale davvero elevata di chitarristi.

Quando un’apparente furbata si trasforma nel nostro più grosso rimpianto

Concetto di un’immediatezza lapalissiana: 8 chitarristi su 10 (la ‘proporzione aurea’ 8/10 la desumiamo direttamente dal Principio di Pareto) rigettano la plettrata pura poiché particolarmente difficile. E’ ben noto che plettrare in alternato in maniera corretta ed efficace richiede molto studio ed una coordinazione mano destra/mano sinistra che fa perdere la pazienza ai più. Per quegli 8 su 10, dunque, la ‘fuga’ dalla plettrata rappresenta praticamente un gesto spontaneo e inevitabile. Il rifugio, perciò, si verifica verso tecniche velocistiche ugualmente stucchevoli, ma che non comportano un altissimo coefficiente di coordinazione mano destra/mano sinistra (prima tra tutte il Legato). Non che il Legato non sia difficile da studiare, ma lo è decisamente di meno dell’Alternate. Dopo anni passati a percorrere questo sentiero di comoda furbizia i chitarristi in questione si accorgono che hanno perso parecchio tempo e non hanno coltivato un tipo di lavoro sullo strumento che avrebbe permesso loro di capitalizzare risultati ben diversi. A questo punto potranno decidere di mettersi a studiare, finalmente e come si deve, la plettrata alternata. Ma questo, il più delle volte, non accade. Meglio restare in una stra-comoda comfort zone. Il risultato finale non cambia: 8 chitarristi su 10 prediligono il Legato alla plettrata pura e aggressiva, restando in palese imbarazzo quando chiamati ad eseguire delle parti decisamente difficili in tal senso. E la cosa diventa particolarmente evidente se ci spostiamo da una chitarra elettrica ultra-confortevole ad un’acustica o una classica corde in nylon con un’action impossibile. Disastro annunciato.

Didatticamente vostro,
Marco “Mark Joyce” Di Matteo

Corsi di chitarra per tutti

Corso chitarra base

Le basi per suonare e divertirsi con la chitarra.

Corso chitarra full

Corso completo di chitarra ritmica e solista.

Corso chitarra bambini

Perfetto dai 6 anni in su.

Marco "Mark Joyce" Di Matteo

Il mio lavoro di insegnante è la realizzazione di quello che fu un mio sogno di adolescente. Desiderai che qualcuno mi insegnasse la musica e la chitarra con passione, con mirabili capacità di trasmettere, con un metodo che arrivasse dritto al cuore e alle aspirazioni. Desiderai che le mie dita volassero leggere su quello strumento ad emozionare le persone. E non c’è gioia più grande del trovarmi, oggi, a donare tutto questo ai miei studenti.

Altri articoli

Seguici sui social

Inizia chat
1
Chatta con noi!
Ciao,
come possiamo aiutarti?