TEORIA MUSICALE? SI, GRAZIE!

Quando all’inizio di un corso di strumento viene detto all’allievo che dovrà svolgere una parte iniziale di teoria musicale il più delle volte egli storcerà il naso. Soprattutto nell’intraprendere lo studio della chitarra si parte con un’idea: la voglia di suonare è così grande che si vuole immediatamente mettere le mani sullo strumento per cominciare a suonare dal primo giorno. In effetti è quello che gli orientamenti didattici più attuali consigliano, vale a dire l’applicazione sullo strumento da subito. Ed è quello che succede anche nel nostro studio musicale, dove non si perde affatto tempo, ma nell’arco di pochi mesi si raggiungono già risultati molto buoni riguardo le concrete capacità esecutive dell’allievo sullo strumento.

Gli argomenti più semplici sono il primo, inevitabile passo

La teoria musicale però non deve restare uno spauracchio, ma deve diventare una parte irrinunciabile dei nostri studi così come esattamente è. E dovrà anche essere una nostra alleata, poiché ci consentirà di capire in maniera precisa e approfondita tutto quello che suoneremo. Lo studio della teoria deve partire da rudimenti assolutamente basilari che nel nostro programma sono il sistema tonale ben temperato e gli intervalli. Se non si ha una cognizione precisa di queste prime basi non si può procedere con argomenti più complessi. Perciò quando una volta mi si disse che “non dovevo far studiare gli intervalli agli studenti come primo argomento teorico, perché questo sembrava grottesco”, direi che invece è grottesca proprio questa affermazione: è esattamente da lì che bisogna partire!

Capire i rudimenti per studiare ciò che è più complesso

Non aver capito il comportamento degli intervalli significa non comprendere poi come si svilupperanno le scale e gli accordi, che sono gli argomenti essenziali per un chitarrista per poter suonare. Solo successivamente si potrà passare ad argomenti più complessi come ad esempio le triadi, la tonalità, la formazione degli accordi e delle scale. Quando l’allievo giunge alle lezioni più avanzate del nostro corso diventa anche in grado di svolgere una vera e propria analisi armonica musicale, cioè partendo da una serie di accordi riesce a ricavare esattamente la tonalità di impianto, le eventuali modulazioni, i borrowed chords e tutte quelle situazioni in cui muoversi per poter suonare correttamente e pienamente il brano in oggetto. Senza delle cognizioni teoriche opportune, prima basilari e poi avanzate, non si riesce a fare nulla di tutto ciò.

Trimestre propedeutico Modern Guitar: una questione vitale

E’ sempre possibile suonare brani di Hendrix o degli ACDC poiché non richiedono concettualizzazioni teoriche troppo profonde, ma diventerebbe poi impossibile affrontare un brano dei Megadeth, dei Dream Theater o dei Symphony X. Qualunque altra cosa che abbia a che fare con il metal evoluto, la fusion, il jazz, il cosiddetto ‘Soloing over chord changes’, cioè i solismi sui cambi di accordi, sarebbe impossibile da affrontare senza le giuste conoscenze teoriche. Per tutti questi motivi il programma didattico Modern Guitar tiene conto di un trimestre propedeutico in cui, oltre alla tecnica strumentale basilare, si studia approfonditamente la teoria musicale in modo da poter partire, al quarto mese circa, con la musica vera e concreta avendone pienissima cognizione. Per affrontare più dettagliatamente questo argomento è possibile contattare il nostro studio musicale cliccando direttamente qui oppure al recapito telefonico che trovate su questa pagina web.

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Marco “Mark Joyce” Di Matteo

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Marco "Mark Joyce" Di Matteo

Il mio lavoro di insegnante è la realizzazione di quello che fu un mio sogno di adolescente. Desiderai che qualcuno mi insegnasse la musica e la chitarra con passione, con mirabili capacità di trasmettere, con un metodo che arrivasse dritto al cuore e alle aspirazioni. Desiderai che le mie dita volassero leggere su quello strumento ad emozionare le persone. E non c’è gioia più grande del trovarmi, oggi, a donare tutto questo ai miei studenti.

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