PERCHE’ IMPARARE GLI ‘ACCORDI SPECIALI’?

Ogni chitarrista ha affrontato, all’inizio del proprio percorso, i primissimi giorni in cui si cimenta va nello studio della chitarra. Chiunque Suoni la chitarra si è confrontato con il problema di conoscere gli accordi, uno degli argomenti di maggiore interesse per il chitarrista.

Conoscere gli accordi vuol dire saper suonare canzoni

Conoscere gli accordi è fondamentale e si comincia sempre con gli accordi semplici. L’esigenza nasce dalla necessità di riprodurre canzoni o addirittura di scriverne proprie. Suonare le canzoni degli altri è certamente un’ottima palestra per imparare la chitarra, ma per fare questo bisogna conoscere gli accordi.

Cresce il desiderio di imparare nuovi accordi

Ad un certo punto però il chitarrista si rende conto che gli accordi che ha imparato non bastano, ma è necessario aggiungerne di nuovi, che siano sempre più complessi, colorati, aulici, da veri esperti. Questi sono i cosiddetti Special Chords o accordi di colore, come li chiamo io. Al di là delle semplici triadi il chitarrista comincia a scoprire il suono delle settime, delle seste. Scopre l’importanza di una quarta sus o di una seconda sus, scopre la poesia degli accordi minori settima e comincia poi a dedicarsi alle none e alle undicesime. Arriverà a suonare le tredicesime solo se deciderà di dedicarsi al Jazz. In quasi tutti i generi musicali ci sono i suddetti Special Chords. E poi, comunque, anche alcune canzoni semplici, come Albachiara di Vasco, possono essere rese assolutamente più interessanti introducendo degli accordi di colore.

Altre forme accordali evolute: i rivolti

Ad un certo punto quindi il chitarrista si dedicherà alla studio di ulteriori forme accordali evolute che sono, fondamentalmente, i rivolti. Questo è un argomento di cui parleremo di certo più diffusamente in un altro articolo del nostro blog, ma ci basti sapere adesso che un rivolto è semplicemente un accordo in cui la nota più grave, cioè il basso, non è rappresentata dalla fondamentale, ma da un’altra nota del medesimo accordo. Questo aiuta ulteriormente ad espandere le nostre possibilità di sound. Per oggi è tutto, ma certamente ci ritroviamo qui per approfondire questo e tanti altri argomenti.

Didatticamente vostro,
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Il mio lavoro di insegnante è la realizzazione di quello che fu un mio sogno di adolescente. Desiderai che qualcuno mi insegnasse la musica e la chitarra con passione, con mirabili capacità di trasmettere, con un metodo che arrivasse dritto al cuore e alle aspirazioni. Desiderai che le mie dita volassero leggere su quello strumento ad emozionare le persone. E non c’è gioia più grande del trovarmi, oggi, a donare tutto questo ai miei studenti.

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